16 marzo 2014

DNB: ROBUR IN CADUTA LIBERA, TRAFITTA IN CASA DA PORDENONE, 75 A 83 IL FINALE

Coelsanus Varese - Pordenone 75 - 83 (13-29, 36-43, 58-60)

Coelsanus: Realini 13 (2/2, 3/7), Piccoli 3 (0/1, 1/4), Santambrogio 19 (5/7, 2/3), Mariani 11 (2/5, 2/4), Vai 2 (1/1, 0/1), Bellotti 3 (1/2), Rovera M. 13 (4/5, 1/3), Zattra ne, Tonella (0/1), Rovera F. 10 (5/10, 0/1). All. Pagani.

Pordenone: Muner 8 (1/2, 2/4), Colamarino 7 (1/5, 1/4), Nobile 2 (0/2), Panni 22 (3/4, 4/6), Zambon 22 (9/10), Ferrari 7 (2/4), Varuzza 9 (3/4, 1/3), Bosio 6 (3/5, 0/2), Rizzetto ne, Begiqui ne. All. Ciocca.

Per chi crede nella cabala, questa partita potrebbe dare l’agognata svolta alla stagione della Robur: fu infatti a Pordenone, il primo dicembre ad aprirsi l’infausto ciclo di 2 vittorie, 13 sconfitte e una miriade d’infortuni che ancora oggi attanaglia la truppa di coach Pagani. Per chi invece crede più realisticamente ai valori del campo, il confronto è tra una squadra, la Pienne, atletica e giovane (Zambon e Ferrari unici over 1989) ed una, la Robur, che può contare di tre quarti del reparto lunghi (Matteucci, Lenotti e Castelletta) costretto in tribuna.
L’inizio di gara è un copione già visto più volte qui al Campus: ospiti totalmente padroni del campo, Robur che getta l’anima, ma non riesce a trovare sbocchi in attacco: 14-7 Pordenone dopo 4′. Pagani cerca di confondere le idee togliendo l’unico lungo di ruolo, Mariani, ed inserendo Vai schierando una difesa a zona che però spiana la strada agli ospiti che, bombardando da ogni dove (Panni 4/4), divaricano il solco fino al +16, 29-13, con il quale si chiude il primo quarto. Come sostiene Dan Peterson, il riposo è il peggior nemico di chi è in vantaggio e ad inizio secondo quarto questa regola sembra non risparmiare neanche gli uomini di Ciocca: pronti via e un dardo di Realini chiude un 7-0 Robur in meno di 2 minuti che riapre completamente il match. Pordenone va in bambola, Varese veste i panni della formichina e passo dopo passo ricuce lo strappo fino al -3, 31-28 al 14′. Gli ospiti, assorbito lo choc, guidati soprattutto dall’esperienza di Zambon riprendono a macinare gioco sfruttando sia la maggior completezza tattica sia l’inevitabile dispendio fisico della Robur: un canestro allo scadere del capitano Martino Rovera lascia a sole 7 le lunghezze di vantaggio per gli ospiti, 43-36. Panni e Zambon già in doppia cifra, Mariani generosissimo con 7 rimbalzi.
L’inizio del terzo quarto sembra un copia ed incolla del primo con Pordenone che macina gioco veloce fatto di 4-5 passaggi e via a canestro. Qui l’orgoglio dei più “datati” uomini Robur come Martino Rovera, Realini e Mariani trascinano i più giovani in quella che non sembra più una partita di basket, ma una battaglia senza esclusione di colpi: è proprio una tripla del “Cinghio” a regalare il primo pareggio, 49-49 al 26′. Quello che non è mai mancato alla Robur, l’impegno, è finalmente accompagnato anche da percentuali ragguardevoli e solo una disattenzione difensiva su Varuzza permette alla Pienne di chiudere avanti anche il terzo periodo: 60-58.
Il primo minuto dell’ultima frazione assomiglia ad una gara di tiro a segno al luna park della Schiranna: 2 dardi per parte (Muner-Colamarino, Mariani-Santambrogio) sembrano il preludio ad un finale incandescente. E’ invece l’inizio di un improvviso 8-0 friulano che riporta il divario in doppia cifra in un amen. Affidandosi a Santambrogio e Martino Rovera la Robur è brava non mollare il colpo, ma l’enorme e generoso sforzo compiuto per raddrizzare una partita che sembrava già persa in partenza paga dazio privando i gialloblu dell’ultima riserva di energia. La partita si trascina via fino al 83-75 finale in favore della Pienne Pordenone. Nonostante l’ennesima sconfitta casalinga c’è ben poco da recriminare in casa Coelsanus: l’impegno profuso dai ragazzi di Pagani è stato quasi commovente e visto le percentuali l’unico rammarico è non aver avuto il miglior realizzatore di squadra in campo.

Matteo Gallo