06 dicembre 2013

DNB: LA ROBUR ATTENDE UDINE RICORDANDO DANTE TROMBETTA. MARTINO ROVERA: "LUI ERA LA ROBUR"

“Ti te set ul Rovera? Tel se che te me recordat ul Vescovi?” (Tu sei il Rovera? Sai che mi ricordi Vescovi?). Apostrofava così, in quella sua maniera schietta e ironica l’attuale capitano gialloblu Martino Rovera il compianto Dante Trombetta. E’ questo il ricordo più vivido che l’ala di Casciago ha di un uomo che ha scritto parte della storia della nostra amata città e che si è spento domenica scorsa poche ore prima che la sua amata Robur scendesse in campo a Pordenone. “Forse è stato il più carismatico, il più importante nella storia della Robur et Fides – afferma Martino Rovera –. Anzi, per come ha vissuto lo spirito della nostra società lui era proprio l’esempio di ciò che dovrebbe essere la Robur”.
Ci hai già raccontato del ricordo più vivido, di quelle prime volte in prima squadra e dell’emozione nel sentirsi rivolgere quelle parole da uno come lui, ma hai altri ricordi?
“Beh, dopo quella prima volta, piano piano sono entrato in confidenza con il sig. Dante. Posso dirvi che recentemente, ero andato alla Messa del sabato sera alla Kolbe dato che domenica avremmo giocato in trasferta e l’ho visto. Volevo salutarlo e quando lui mi ha visto gli sono venute le lacrime agli occhi e mi ha detto: ”Martino, lo sai che ti voglio bene? Tu ora rappresenti la mia amata Robur”.
Parole forti.
“Lo ripeto: Dante Trombetta è l’esempio. Quando si pensa alla Robur bisogna pensare a lui: è sempre stato uno dei promulgatori di una Robur a matrice varesina, coi giovani cresciuti nel suo vivaio”.
 
Bisogna parlare anche di basket…a Pordenone il vostro marchio di fabbrica difensivo è mancato.
“Siamo stati un colabrodo – afferma Rovera –. Poco cattivi e poco intensi a parte il 4-13 iniziale. Non so se il viaggio abbia inciso, di certo appena Pordenone ha alzato il ritmo ci siamo sciolti e abbiamo subito pesantemente il loro gioco sul pick’n'roll”.
Arriva Udine, altra friulana che rispetto a Pordenone ha credenziali da top team.
“Il loro quintetto è veramente forte. So che addirittura Digiuliomaria si sta allenando con loro…Sono una squadra molto quotata e, a mio parere, potrebbe far bene anche al piano di sopra”.
Loro più forti sul perimetro con Dri e Gueye, voi sottocanestro con Matteucci, tu e i centimetri di Castelletta e Mariani?
“Penso sia condivisibile. Gli esterni di Udine sono di livello assoluto e permettono alla squadra friulana di far la differenza proprio in quella zona del campo. Bisogna metter tanta pressione sui loro esterni e sfruttare la nostra atipicità”.
Realini è in dubbio per il problema alla caviglia e la società con lo staff tecnico deciderà all’ultimo se impiegarlo contro Udine. Appuntamento sabato alle ore 21 al Campus.

Matteo Gallo