FIORESE BASSANO - ABC COELSANUS R&F VARESE 64-62 (15-15, 28-27, 39-43)
Fiorese: Gallea 7 (2/4), D’Inca’ 9 (3/5, 0/5), Antrops 23 (4/7, 3/5), Carlesso 6 (3/7, 0/1), Camazzola (0/1, 0/3); Crosato 12 (3/7, 1/3), Bordignon 7 (1/3, 1/7), Pietrobon, Stopiglia ne, Busatta ne. All. Corà.
ABC Coelsanus: Santambrogio 5 (2/3, 0/1), Rovera F. 2 (1/2, 0/2), Matteucci 11 (2/4, 2/6), Realini 22 (2/3, 6/11), Lombardi 8 (2/7, 0/1), Mariani 3 (0/1, 1/1), Tacchini (0/1 da 3), Lenotti 9 (4/7), Somaschini ne, Rovera M. 2 (1/3). All. Piazza.
Cede in volata sul campo di Bassano l’ABC Coelsanus Varese per 64-62 fermando così la sua serie positiva di quattro successi in fila. A decidere il match lo scatenato lettone Antrops, autore di 23 punti e degli ultimi 9 punti dei veneti. Infatti, è lui a sparigliare le carte dopo il pareggio dall’arco di Realini a quota 60 con un canestro da sotto, e stoppando la reazione di Lombardi, in campo nonostante una spalla non al meglio. Sul rovesciamento di fronte, Bassano sbaglia, Mariani subisce fallo e spreca inopinatamente entrambi i liberi mentre lo stesso Antrops realizza in maniera glaciale i due liberi che chiudono sul 64-60 la gara con pochi secondi da disputare ed è poi Lombardi a fissare il punteggio sempre dalla lunetta. Cosa deve rimpiangere la Robur? Di certo la percentuale ai liberi: 7/14 significa il 50% di errori che in una gara punto a punto hanno sicuramente inciso sul risultato finale. Altro dato sono i 22 palloni buttati alle ortiche con i quali è difficile riuscire a competere non solo fuori casa, ma anche tra le mura amiche. Il rimpianto più grosso, forse, è l’aver dissipato il solco di 10 lunghezze che i gialloblù erano riusciti a creare nel terzo quarto scappando prima sul 30-40 al 27′ (con 7 degli 11 punti di Matteucci) e sul 34-43 del 29′ poi con la solita tripla di Realini. Rimane l’amaro in bocca per una gara che è scivolata dalle mani dell’ABC che avrà già sabato la possibilità di un pronto riscatto sul campo di Lecco dove i roburini vorranno vendicare lo sgambetto casalingo dell’andata.
Matteo Gallo