Dopo il vittorioso esordio di Torino, è doveroso sentire
le parole del capitano dell’Abc Coelsanus Varese sul positivo esordio in
campionato dei gialloblù: “Sarà scontato, ma quella contro il Cus è stata una
vera vittoria di squadra – esordisce Martino Rovera, l’ala di Casciago – Tutti
hanno contribuito a vincere nettamente la partita. Tengo a sottolineare che è
una vittoria nata il 20 agosto. Ci siamo allenati a dei ritmi forsennati, mai
sostenuti prima: è stato un mese intensissimo con tre ore giornaliere di
allenamento. Per dei non professionisti non è stato semplice, ma ha creato da
subito una forte unione tra noi compagni”. Coach Piazza ha avuto il suo ruolo?
“E’ tutto merito suo. Svolge un ottimo lavoro in
palestra, anche sotto l’aspetto motivazionale. Ha la passione dentro e sa come
trasmetterci quel qualcosa in più per rendere al 110%”.
La quadratura del cerchio sembrava esser stata trovata
dopo che la società aveva fatto chiarezza non firmando Furlanetto.
“Più che altro, ritengo che in quel periodo eravamo
affaticatissimi – afferma Rovera –. Anche dopo il pesante tracollo amichevole
di Tortona ero tranquillo perchè sapevo che la forma sarebbe arrivata al
momento giusto”.
Sabato alle 21 si parte in casa contro Bassano.
“I veneti han dei lunghi molto mobili e rapidi mentre noi
abbiamo rotazioni limitate vicino a canestro. Gallea è un esterno da B1.
Insomma, servirà il nostro spirito operaio, una difesa forte e tanto contropiede
per sopperire ai nostri limiti e vincere questo scontro”.
Avversario dell’esordio sarà, per l’appunto, la Fiorese
Bassano, formazione veneta vincitrice all’esordio in casa contro Lecco per un
solo punto: 79-78 il finale. La formazione allenata da Claudio Corà ha tra gli
elementi di spicco il play guardia D’Incà, discreto realizzatore e bandiera
bassanese, l‘ala Crosato, già visto a queste latitudini qualche anno fa con la
maglia di Marostica, il cavallo di ritorno Gallea, ala prodotto delle giovanili
dell’Olimpia Milano e già visto al campus in maglia Omegna. Da segnalare il
pezzo pregiato: il lettone Antrops, lungo che in estate era stato concupito da
Ferrara in Dna, ma che alla fine è rimasto a Bassano.
Matteo Gallo