Dopo il clamore dei primi giorni susseguente l’annuncio ufficiale dell’accordo tra Pall. Varese e Robur et Fides per un progetto sulle giovanili costruito insieme, siamo a colloquio con il responsabile tecnico di questa idea, Andrea Schiavi, garante dell’iniziativa, che avrà modo in questa intervista di illustrare tutto il progetto nel dettaglio.
Allora Andrea da dove nasce questa pensata? Una telefonata di Adalberto Tessarolo verso metà giugno che mi chiedeva di tornare a Varese ad allenare è stata la prima pietra. E’ stato facile per me abbinare la telefonata di Tessarolo a quella di Cecco Vescovi di qualche mese prima, che mi chiedeva di prendere in considerazione la proposta anche della Pallacanestro Varese. Nei primi giorni di trattativa non ho fatto altro che presentare un piccolo progetto, su una nuova visione delle giovanili a Varese, facendo poi incontrare di persona, gente in gamba e competente come Cecco ed Adalberto.
Beh, sembra stato tutto facile? Diciamo che ci sono state giornate intense e la trattativa ha vissuto in maniera alternata, momenti di tensione e di distensione. Le storie delle due Società di Varese sono simili ma non uguali, ma appariva a tutti chiaro che le differenze comunque erano superabili e con un po’ di buon senso sarebbe stato facile creare una nuova idea vincente per svolgere delle giovanili funzionale alle società, agli atleti e alla città.
Spiegaci allora questa idea vincente? Beh, penso che sia facilmente comprensibile che per fare qualità bisogna unire le forze. Far allenare i migliori atleti tra di loro alza il livello competitivo quotidiano, bisogno necessario per poter migliorare. Varese ha una base di ragazzini iscritti al minibasket che poche altre città in Italia hanno, ma due Società di settore giovanile che si equivalgono fa quantità ma non necessariamente qualità. In più a mio parere fino a qualche anno fa questa competizione fra le due maggiori società della provincia ha creato un reclutamento rivedibile che spesso ha indebolito il sistema delle società di base. E’ compito di Robur e Pall. Varese aiutare le piccole società della provincia alla loro crescita e non il contrario. Così facendo, con rapporti più chiari, sarà facile ottenere la fiducia necessaria per pensare insieme al bene degli atleti che abbiano una vera prospettiva fisica e tecnica.
Cosa intendi? Intendo dire che nei prossimi anni a Varese ogni ragazzo dovrà avere un percorso preferenziale rispetto al proprio potenziale. I migliori del gruppo Under 19 d’eccellenza dovranno essere atleti di livello assoluto, che possano alimentare la prima squadra della Robur e delle Società che partecipano ai Campionati Nazionali della provincia. Nel giro di un paio d’anni alla Robur dovranno tornare a giocare i ventenni che poi speriamo possano essere all’altezza delle Serie A di Varese. In quel caso il nostro compito sarà assolto in pieno. Ho visto crescere fin da giovanissimo un giocatore che quest’anno ha giocato a Varese come De Nicolao. Possiamo pensare e sognare che un giocatore con quelle caratteristiche possa uscire dalla giovanili di Varese? Nel passato è stato così. Dobbiamo tornare a produrre quello che serve per la Pall. Varese, per la Robur e per la città. A mio avviso Robur e Pall. Varese non hanno alternative che farlo insieme.
I primi passi di questo accordo? In poco meno di una decina di giorni abbiamo già fatto tanto. Insieme con Bruno Bianchi e Giovanni Todisco, che sono i rispettivi responsabili tecnici delle due società, che fin dal primo momento hanno concretizzato insieme a me questa idea, stiamo finendo di predisporre gli staff e le relative squadre. Siamo partiti dal Supergruppo Under 19-17 che allenerò in prima persona, e nelle prossime ore raggiungeremo tutti i tesserati di Robur e Pall. Varese per presentare e programmare al meglio la nuova stagione. Capisco i normali timori di genitori, atleti e semplici addetti ai lavori per un cambiamento forte rispetto al passato, ma sono certo che con questo nuovo progetto ognuno dei ragazzi coinvolti troverà il percorso più efficace e funzionale al proprio talento e alla propria prospettiva. Se poi all’inizio, come è normale che sia, dovessimo commettere degli errori di valutazione, spero proprio che le persone coinvolte possano comprendere la situazione.
Notizie del supergruppo Under 19-17? Stiamo inserendo in questa squadra i migliori giocatori Under 19 e Under 17 delle due Società. Da loro partirà tutto quanto. Il numero dei ragazzi coinvolti sarà di 17-18 atleti con lo svolgimento di due campionati. Vogliamo dare a tutti i ragazzi coinvolti gli spazi giusti di crescita per poter aumentare le competenze maturando le relative esperienze. In più posso tranquillamente dire che sarà compito di questo gruppo essere da traino per tutto il resto del movimento e i riscontri concreti rispetto ad esempio, dedizione e passione saranno una bella cartina di tornasole sul nostro progetto.
Cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi? Robur e Pall. Varese hanno fatto una scelta importante che considero strategica anche e soprattutto considerando le loro mission. I due settori giovanili continueranno a svolgere al meglio la propria attività. Ancora di più cercheremo insieme di studiare percorsi che possano gratificare i ragazzi e rendere tutto ancora più funzionale alla loro crescita tecnica e umana. L’inizio di tutto come detto è il supergruppo che stiamo formando, ma non sono escluse nel prossimo futuro sinergie che vadano anche al di la del nuovo contenitore che dovrebbe andare a regime nella prossima stagione.
Personalmente come parte questa avventura nel ritorno a Varese? Sarà affascinante tornare nella mia città natale per svolgere al meglio la mia passione. A Bergamo ho maturato delle esperienze simili che potranno servire per essere ancora più efficaci. Cercherò di dare-fare tutto quello che è possibile per migliorare una situazione che da lontano appariva complessa. Il Settore Giovanile di Varese può e deve tornare a competere ai massimi livelli nei vari campionati giovanili e in più dovrà ricreare quel florido vivaio che tempi addietro è stato esempio da imitare.
Vuoi lanciare un messaggio a qualcuno? Innanzitutto un ringraziamento a chi fin dall’inizio ha creduto che fossi la persona giusta per fare tutto questo. In più un saluto particolare a tutte le persone che in questi giorni si stanno facendo sentire per dimostrami affetto e stima. Per tutti gli scettici invece rimango comunque a disposizione per capire le diffidenze entrando nel merito delle cose. Se poi c’è da migliorare qualcosa, le motivazioni sono forti e la disponibilità pure. Nel corso di questi ultimi 20 anni la pallacanestro mi ha regalato tanto, anzi tantissimo. Emozioni uniche, rapporti speciali e grandi esperienze. Spero proprio di poter iniziare a rendere qualcosa fin dal prossimo mese di settembre.