Robur et Fides - LoNero 7, Zavattaro 6, De Molli 8, Bonaria 6, Crespi 15, Giampaolo 3, Erbetta 5, Sartori 4, Bizzozzero, Villa 5, Iori 8. Coach: Diamante.
Uggiatese - Rudi 8, Vento, Costa 3, Godino, Bottinelli, Bassoli, Francesca 5, Realini 9, Donadini 13, Ficara 3, Tavasci 2, Villa 4.
Buona la prima per i roburini classe 2001 impegnati nella prima fase del campionato provinciale, quest'anno rivoluzionato e arricchito dalla resenza delle squadre comasche. Così, nel primo derby della stagione, Crespi & Compagni si sono imposti nettamente su un'Uggiatese gagliarda e forte di un paio di torri, che hanno agevolato le incursioni puntuali di Donadini (13 punti).
Sul fronte varesino, coach Raimondo Diamante ha lasciato che i propri allievi prendessero contatto con la tensione della gara, usando rotazioni e cercando sempre di mantenere alte la concentrazione e la voglia di correre, caratteristica di questa squadra sbarazzina. Così si spiegano giocate da manuale ai capitoli "dai e vai" e "dai e segui" alternate a defaillance nella gestione della palla quando si tratta di aprire il contropiede (bene i lanci baseball ma non per i fuori campo...) e a qualche amnesia - nei primi due periodi - sul tagliafuori. Non a caso la squadra lariana è rimasta in partita proprio fin quando i roburini non hanno cominciato a lavorare sodo sul pressing, recuperando secondi e terzi tiri da conclusioni rimaste sul ferro.
L'allungo decisivo è avvenuto nel terzo quarto, in reazione a un parziale negativo.
Partendo da un 25-26 frutto di un andamento schizofrenico, i roburini hanno chiuso il match andando all'ultimo quarto in vantaggio 45-32, alla fine diventati 65-47 per i varesini, trascinati da Crespi, che messo in cascina tanto fieno (15 punti), da Iori (uno sportellatore vero, che non si tira mai indietro a rimbalzo ma poco propenso a... lasciare l'area: 8 i suoi punti), da un De Molli a corrente alternata (8 punti ma troppi pallobni regalati agli avversari), dall'efficacia difensiva di Zavattaro (troppo timido in attacco nonostante 7 punti), dalla concretezza di Bonaria (6 punti ma sarebbero stati di più se avesse messo in atto gli insegnamenti infrasettimanali sul gioco senza palla), dalla generosità di Giampaolo (6 punti ma troppo frettoloso nelle scelte offensive), dalla grinta di un intenso eppure rivedibile Erbetta (5 punti, usando poco o nulla la mano destra in palleggio e scivolando da pigro in difesa), da un ancora spaesato Sartori, bravo però a non uscire mai dall'agonismo della partita (4 punti), dall'intelligenza tattica di Lo Nero (7), dall'acerbo strapotere fisico di Villa (5 punti e la sensazione che potrebbe spaccare il mondo se non arrivasse con un secondo di ritardo) e da Bizzozzero, l'unico ad avere, nella casellina dei punti, la virgola anziché il numero: poco male, perché si è utili alla causa della squadra cominciando da quel che gli è venuto meglio. Cioè non tirarsi mai indietro.
Quanto al prosieguo del torneo, il lavoro di questo primo mese s'intravvede già: che ci siano spine da limare, e non poche, è assodato, ma questa Robur assomiglia a un... roseto.
Sul fronte varesino, coach Raimondo Diamante ha lasciato che i propri allievi prendessero contatto con la tensione della gara, usando rotazioni e cercando sempre di mantenere alte la concentrazione e la voglia di correre, caratteristica di questa squadra sbarazzina. Così si spiegano giocate da manuale ai capitoli "dai e vai" e "dai e segui" alternate a defaillance nella gestione della palla quando si tratta di aprire il contropiede (bene i lanci baseball ma non per i fuori campo...) e a qualche amnesia - nei primi due periodi - sul tagliafuori. Non a caso la squadra lariana è rimasta in partita proprio fin quando i roburini non hanno cominciato a lavorare sodo sul pressing, recuperando secondi e terzi tiri da conclusioni rimaste sul ferro.
L'allungo decisivo è avvenuto nel terzo quarto, in reazione a un parziale negativo.
Partendo da un 25-26 frutto di un andamento schizofrenico, i roburini hanno chiuso il match andando all'ultimo quarto in vantaggio 45-32, alla fine diventati 65-47 per i varesini, trascinati da Crespi, che messo in cascina tanto fieno (15 punti), da Iori (uno sportellatore vero, che non si tira mai indietro a rimbalzo ma poco propenso a... lasciare l'area: 8 i suoi punti), da un De Molli a corrente alternata (8 punti ma troppi pallobni regalati agli avversari), dall'efficacia difensiva di Zavattaro (troppo timido in attacco nonostante 7 punti), dalla concretezza di Bonaria (6 punti ma sarebbero stati di più se avesse messo in atto gli insegnamenti infrasettimanali sul gioco senza palla), dalla generosità di Giampaolo (6 punti ma troppo frettoloso nelle scelte offensive), dalla grinta di un intenso eppure rivedibile Erbetta (5 punti, usando poco o nulla la mano destra in palleggio e scivolando da pigro in difesa), da un ancora spaesato Sartori, bravo però a non uscire mai dall'agonismo della partita (4 punti), dall'intelligenza tattica di Lo Nero (7), dall'acerbo strapotere fisico di Villa (5 punti e la sensazione che potrebbe spaccare il mondo se non arrivasse con un secondo di ritardo) e da Bizzozzero, l'unico ad avere, nella casellina dei punti, la virgola anziché il numero: poco male, perché si è utili alla causa della squadra cominciando da quel che gli è venuto meglio. Cioè non tirarsi mai indietro.
Quanto al prosieguo del torneo, il lavoro di questo primo mese s'intravvede già: che ci siano spine da limare, e non poche, è assodato, ma questa Robur assomiglia a un... roseto.