ROBUR ET FIDES VARESE vs PALLACANESTRO VARESE 43-65 (10-16; 20-33; 28-53)
Robur et Fides (2001): Lo Nero, Zavattaro, De Molli 2, Bonaria 4, Zanelli 8, Giampaolo, Crespi 3, Sartori 2, Biganzoli 13, Bizzozero 1, Villa, Iori 10. Coach: Diamante.
Pall. Varese (2002): Fabbrini 2, Cavallari 1, Nagero 4, Vanoni 4, Marotta 12, Maruca 21, Librizzi 10, Mina 7, Traini, Alesini 4, Fossali, De Carlo. Coach: Sterzi.
Sono un anno più giovani ma quanto a grinta, determinazione e fondamentali cestistici sono più grandi di... 22 punti. Questo è il verdetto del campo dopo il bel derby disputatosi nella palestra di via Marzorati tra i padroni di casa roburini e la Pallacanestro Varese.
La squadra di Andrea Sterzi ha faticato a prendere il largo per un quarto e mezzo, poi ha gestito la partita consentendo al proprio coach di gestire le rotazioni senza patemi. Diversa la prospettiva per coach Raimondo Diamante, alla prima sconfitta stagionale: i suoi ragazzi hanno retto ai più giovani ma anche più quotati avversari per oltre un quarto, cedendo però di schianto al rientro della pausa lunga ma sfruttando poi con buon piglio il rilassamento degli avversari nel finale di gara.
Morale: 65-43 per i biancorossi, trascinati da Maruca, e Marotta con l'ex Librizzi sensibile all'aria di derby e fuori giri per il suo elevato standard. Ma nella squadra di Sterzi le doti individuali sono ben amalgamate con la propensione alla corsa e alla velocità d'esecuzione del collettivo, di rado impreciso quando la concentrazione è alta.
Sul fronte roburino, a parziale scusante per la prestazione sotto tono - dovuta innanzitutto alla caratura dell'avversario e poi a una generale confusione da tensione alta - ci sono stati il forfeit di Zavattaro, reduce da una botta al bacino e impiegato per soli due minuti, e il guaio a una mano per De Molli che però non s'è risparmiato in difesa, limitando l'estro di Librizzi.
Buona prova quanto a grinta l'hanno fatta segnare anche Lo Nero, che però ha patito i ritmi elevati del match, Giampaolo, Bizzozero (due primi quarti da MVP dei suoi ma penalizzato da fondamentali rivedibili) e Iori (gran lottatore sotto le plance ma poco reattivo in difesa quando il suo avversario è rapido e ancora troppo affrettato, in attacco, nello scegliere i tiri). Positivo è stato anche l'esordio di Zanelli (gran stazza, peccato non sfruttata a dovere, soprattutto in attacco) e di Biganzoli (qualche passaggio a vuoto ma ha svolto il compito affidatogli dal coach con buona concentrazione).
A pagare più di tutti l'elevato profilo dell'avversario sono stati Bonaria (quanta confusione e quanta fretta!), Crespi (due falli nei primi due minuti l'hanno condizionato, relegandolo in panca più del previsto ma ci s'attende da lui che diventi leader della squadra anche nella gestione dei momenti difficili), Sartori (ha pagato scarsa attitudine alla velocità dei propri piedi e una tendenza a deprimersi davanti agli errori: c'è solo da lavorare) e Villa (più caotico del solito: ha sentito il match e in difesa non ha dato l'apporto che ci s'attende dall'atleta qual è). Poco male: i roburini hanno comunque messo in campo la propria propensione a essere squadra. Il lavoro settimanale su corsa e fondamentali è l'unicio viatico possibile per cercare di ridurre il gap, oggi evidente, coi biancorossi. Il che significherebbe trasformare in vittoria quella che sul referto è segnata come sconfitta.
Robur et Fides (2001): Lo Nero, Zavattaro, De Molli 2, Bonaria 4, Zanelli 8, Giampaolo, Crespi 3, Sartori 2, Biganzoli 13, Bizzozero 1, Villa, Iori 10. Coach: Diamante.
Pall. Varese (2002): Fabbrini 2, Cavallari 1, Nagero 4, Vanoni 4, Marotta 12, Maruca 21, Librizzi 10, Mina 7, Traini, Alesini 4, Fossali, De Carlo. Coach: Sterzi.
Sono un anno più giovani ma quanto a grinta, determinazione e fondamentali cestistici sono più grandi di... 22 punti. Questo è il verdetto del campo dopo il bel derby disputatosi nella palestra di via Marzorati tra i padroni di casa roburini e la Pallacanestro Varese.
La squadra di Andrea Sterzi ha faticato a prendere il largo per un quarto e mezzo, poi ha gestito la partita consentendo al proprio coach di gestire le rotazioni senza patemi. Diversa la prospettiva per coach Raimondo Diamante, alla prima sconfitta stagionale: i suoi ragazzi hanno retto ai più giovani ma anche più quotati avversari per oltre un quarto, cedendo però di schianto al rientro della pausa lunga ma sfruttando poi con buon piglio il rilassamento degli avversari nel finale di gara.
Morale: 65-43 per i biancorossi, trascinati da Maruca, e Marotta con l'ex Librizzi sensibile all'aria di derby e fuori giri per il suo elevato standard. Ma nella squadra di Sterzi le doti individuali sono ben amalgamate con la propensione alla corsa e alla velocità d'esecuzione del collettivo, di rado impreciso quando la concentrazione è alta.
Sul fronte roburino, a parziale scusante per la prestazione sotto tono - dovuta innanzitutto alla caratura dell'avversario e poi a una generale confusione da tensione alta - ci sono stati il forfeit di Zavattaro, reduce da una botta al bacino e impiegato per soli due minuti, e il guaio a una mano per De Molli che però non s'è risparmiato in difesa, limitando l'estro di Librizzi.
Buona prova quanto a grinta l'hanno fatta segnare anche Lo Nero, che però ha patito i ritmi elevati del match, Giampaolo, Bizzozero (due primi quarti da MVP dei suoi ma penalizzato da fondamentali rivedibili) e Iori (gran lottatore sotto le plance ma poco reattivo in difesa quando il suo avversario è rapido e ancora troppo affrettato, in attacco, nello scegliere i tiri). Positivo è stato anche l'esordio di Zanelli (gran stazza, peccato non sfruttata a dovere, soprattutto in attacco) e di Biganzoli (qualche passaggio a vuoto ma ha svolto il compito affidatogli dal coach con buona concentrazione).
A pagare più di tutti l'elevato profilo dell'avversario sono stati Bonaria (quanta confusione e quanta fretta!), Crespi (due falli nei primi due minuti l'hanno condizionato, relegandolo in panca più del previsto ma ci s'attende da lui che diventi leader della squadra anche nella gestione dei momenti difficili), Sartori (ha pagato scarsa attitudine alla velocità dei propri piedi e una tendenza a deprimersi davanti agli errori: c'è solo da lavorare) e Villa (più caotico del solito: ha sentito il match e in difesa non ha dato l'apporto che ci s'attende dall'atleta qual è). Poco male: i roburini hanno comunque messo in campo la propria propensione a essere squadra. Il lavoro settimanale su corsa e fondamentali è l'unicio viatico possibile per cercare di ridurre il gap, oggi evidente, coi biancorossi. Il che significherebbe trasformare in vittoria quella che sul referto è segnata come sconfitta.