Sesto Calende-Robur Varese 62-66 (19-15, 36-33; 43-46)
19-15 17-18 7-13 19-20
SESTO CALENDE: Chiarello, Tamborini, Corsello 17, Militello, Orizio 9, Bochicchio 9, Marotto 12, Marra 3, Fortuny 4, Prutti 8. Coach: Volpato.
ROBUR ET FIDES: Filippi 3, Visco 1, Biolghini 13, Cantoreggi 6, Maresca 2, Pappalettera 2, Guadagna 23, Macrina 7, Cagnone 8, Ceriani, Fanchini 1. Coach: Montagnoli.
La Robur che non t’aspetti si sveglia nella partita più delicata della stagione e dimostra quel che coach Andrea Montagnoli va predicando da sette mesi: la pallacanestro è uno sport di squadra, dunque si vince e si perde tutti insieme.
Proprio sacrificandosi in difesa e dando alle azioni d’attacco quella veste corale sin qui mancata troppo spesso - inclusa la risicata vittoria contro i “fratellini” del 2000 che ha aperto il girone di ritorno -, i roburini hanno retto all’impatto della seconda della classe, che in avvio di gara aveva tentato la fuga (19-15) trascinata dai soliti Corsello (17 punti), Bochicchio e Prutti.
I varesini non si sono persi d’animo (altra buona notizia) e hanno cominciato a lavorare duro a rimbalzo, cercando di aprire la difesa sestese con un “giro palla” efficace per mandare a canestro Biolghini. Proprio in virtù della maggiore attenzione cui i padroni di casa sono stati costretti in post basso, Cantoreggi prima e Guadagna poi hanno cominciato a prendere punti e fiducia con buone iniziative. Al riposo si è così andati sul -3 in virtù d’un parziale di segno opposto al primo (17-18).
Al rientro sul parquet, la Robur et Fides non ha cambiato l’intensità e anzi ha costretto proprio sotto le plance i sestesi, più imprecisi del solito nell conclusioni da fuori area, a pagare dazio anche in termini di falli. La nota negativa della partita nasce proprio dall’incapacità di trasformare i tiri liberi del “bonus”, elemento sul quale i roburini dovranno meditare e lavorare. Questa volta, però, Biolghini, Macrina e Filippi han fatto man bassa di palle sputate dal ferro, riconvertendo in azioni d’attacco i tiracci dalla linea della carità. Ciò è comunque bastato per invertire il parziale di metà gara: il devastante 7-13 con cui Cagnone e compagni hanno chiuso il terzo periodo, è stato ribadito in avvio di ultimo quarto, a metà del quale i varesini si sono ritrovati avanti anche di undici lunghezze. Nonostante una serie di rivedibili chiamate arbitrali che hanno stroncato sul nascere cinque azioni di contropiede quasi consecutive, mandando invece in lunetta i padroni di casa (imprecisi più del solito anche ai liberi), la Robur et Fides ha controllato il finale di gara senza mai rischiare d’essere riacciuffata. E la dimostrazione è la tripla della staffa che, all’ultimo secondo, ha permesso a Sesto Calende di chiudere il match a quota 62 anziché a 59: troppo poco per vincere, troppo poco per sistemare la differenza canestri nel doppio scontro (ora a + 3 per Varese).
Dopo la sosta dei tornei pasquali, la Robur et Fides ritornerà in campo al PalaMarzorati contro la Baj Arcisate, martedì 22 aprile (ore 18.45).
Non basterà vincere contro i sorprendenti valceresini, sin qui bravissimi a “nascondere” l’anagrafe (gli atleti di coach Nicola Antonello sono tutti del 2000). Infatti bisognerà ribaltare anche il – 4 dell’andata. Un’impresa possibile solo ripetendo per 40’ la prova di squadra vista a Sesto Calende. Dopo di che, sulla strada che conduce alle finali provinciali, potrebbero anche fiorire sorprese.