Si spegne sul ferro il sogno dei ragazzi di Todisco di tenere a Varese il prestigioso Trofeo Garbosi giunto ormai alla 30° edizione.
Il percorso verso la finale è iniziato con le partite del girone di qualificazione nelle quali il Campus ha regolato in rapida successione Whirpool Varese (110-58, 16 punti per Piccoli e Cassinelli), Como (100-57, 14 per Macchi e Dejace) e Monza (69-53, 18 Dejace).
Il percorso verso la finale è iniziato con le partite del girone di qualificazione nelle quali il Campus ha regolato in rapida successione Whirpool Varese (110-58, 16 punti per Piccoli e Cassinelli), Como (100-57, 14 per Macchi e Dejace) e Monza (69-53, 18 Dejace).
Nei quarti è stata la volta della quotata formazione della Reyer Venezia a tentare di bloccare il cammino della Lindt, ma con due quarti perfetti (27-11, 55-21) il Campus ha reso tutto più semplice, limitandosi poi a controllare la partita (85-61, con 5 atleti in doppia cifra e tutti i ragazzi scesi in campo).
La semifinale ha proposto un classico scontro: Varese–Cantù. Anche in questo caso il Campus parte forte e chiude il primo quarto con 20 punti di scarto. Il margine non diminuisce nei quarti successivi, anzi aumenta fino al 93 a 65 finale, consentendo a Todisco di far ruotare tutti i giocatori a disposizione
Si arriva così alla finale con Rimini. Nei primi due quarti il Campus fatica a prendere le misure alla formazione romagnola e, complice la bassa percentuale ai tiri liberi (6/18) e qualche errore banale, chiude sotto 29 a 42.
L’intervallo consente a Varese di recuperare motivazione e lucidità e dopo un terzo quarto in sostanziale equilibrio (51-61) sferra l’assalto finale fatto di gran difesa e maggior precisione al tiro. Si arriva così agli ultimi secondi in cui il Campus va in testa di due punti, ma due recuperi di Rimini ed una schiacciata di Janelitze (atleta georgiano di quasi 2 metri) riportano Rimini avanti di 5 punti. Il Campus ha ancora energia: un tiro da tre ed un recuperano mettono nelle mani di Varese il tiro della vittoria, che però non va a segno. Un vero peccato per l’ottima prova fornita lungo tutto il torneo e per il prodigioso recupero nella finale.
A completare la festa, a Federico Bardelli (27 punti) è stato assegnato il premio come miglior giocatore della finale.
Si arriva così alla finale con Rimini. Nei primi due quarti il Campus fatica a prendere le misure alla formazione romagnola e, complice la bassa percentuale ai tiri liberi (6/18) e qualche errore banale, chiude sotto 29 a 42.
L’intervallo consente a Varese di recuperare motivazione e lucidità e dopo un terzo quarto in sostanziale equilibrio (51-61) sferra l’assalto finale fatto di gran difesa e maggior precisione al tiro. Si arriva così agli ultimi secondi in cui il Campus va in testa di due punti, ma due recuperi di Rimini ed una schiacciata di Janelitze (atleta georgiano di quasi 2 metri) riportano Rimini avanti di 5 punti. Il Campus ha ancora energia: un tiro da tre ed un recuperano mettono nelle mani di Varese il tiro della vittoria, che però non va a segno. Un vero peccato per l’ottima prova fornita lungo tutto il torneo e per il prodigioso recupero nella finale.
A completare la festa, a Federico Bardelli (27 punti) è stato assegnato il premio come miglior giocatore della finale.